Importante sito archeologico sulla riva occidentale del Lago Nasser a circa 280 km a Sud-Ovest di Asswan. Il complesso archeologico del sito di Abu Simbel, è composto principalmente da due enormi templi in roccia, detti “templi rupestri”, ricavati dal fianco della montagna dal faraone Ramses II nel XIII secolo a.C. per intimidire i vicini nubiani e per commemorare la vittoria nella battaglia di Qadesh. A seguito dell’inizio dei lavori della Grande diga che rischiava si cancellare numerose opere costruite dagli antichi egizi tra cui gli stessi templi di Abu Simbel, ben 113 paesi si attivarono inviando uomini, denaro e tecnologia, per salvare il monumento. Si decise quindi tagliare, numerare e smontare blocco per blocco l'intera parte scolpita della collina sulla quale erano stati eretti i templi e successivamente ricostruire i monumenti in una nuova posizione 65 mt più in alto e 300 mt più indietro rispetto al bacino venutosi a creare. I lavori durarono dal 1964 al 1968 e l'intervento interessò sia il tempio principale dedicato a Ramses II sia quello secondario dedicato alla regina Nefertari. Nella ricostruzione fu mantenuto l'originale orientamento rispetto agli astri e al sole, in modo da consentire (seppur con lo sfalsamento di un giorno) al sorgere del sole, due volte l'anno - il 22 febbraio e il 22 ottobre - di illuminare la camera centrale del tempio maggiore ove troneggiano le quattro divinità sedute: Ptah, Amon, Ramses II e Ra. I monumenti di minore rilevanza, e di minori dimensioni, anch'essi minacciati dal livello delle acque vennero smontati e donati a vari musei.